Novità introdotte

Le novità introdotte con la DGR 1338/2013 sono sostanzialmente le seguenti:

1) L’ICD viene strutturata in cinque categorie, mutuamente esclusive (come già previsto con l’istituzione dell’Assegno di Cura con DGR 4135/2006), per la risposta alle seguenti tipologie di bisogno:
  • utenti con basso bisogno assistenziale (ICDb), corrispondenti agli utenti previsti dalla LR 28/1991, i cui bisogni sono rilevati nell’ambito della rete dei servizi sociali e, per la parte sanitaria, dal Medico di Medicina Generale.
  • utenti con medio bisogno assistenziale (ICDm), corrispondenti agli utenti con presenza di demenze di tutti i tipi accompagnate da gravi disturbi comportamentali o con maggior bisogno assistenziale rilevabile dal profilo SVaMA.
  • utenti con alto bisogno assistenziale (ICDa), corrispondenti a persone con disabilità gravissime e in condizione di dipendenza vitale che necessitano a domicilio di assistenza continua nelle 24 ore, come previsto nell’intesa della Conferenza unificata sulla proposta di DPCM di riparto del FNA 2013, ai sensi della Legge 228/2012.
  • utenti con grave disabilità psichica e intellettiva (ICDp): questa tipologia di ICD assorbe e riunisce in un’unica fattispecie le specifiche contenute nella DGR 1859/2006 in materia di interventi di promozione dell’Autonomia personale e di Aiuto personale.
  • utenti con grave disabilità fisico-motoria (ICDf): questa tipologia di ICD è destinata a persone in età adulta, con capacità di autodeterminazione e grave disabilità fisico-motoria, ed assorbe i progetti di Vita indipendente.
2) Il valore o il tetto dell’ICD è pre-determinato per ciascuna tipologia. L’unità di misura minima dell’ICD è il mese solare. Il riparto delle ICD per Aziende ULSS viene fatto per ICD annuali equivalenti.

3) Sulla base delle risorse annualmente messe a riparto, è definito un numero di impegnative per Azienda ULSS in funzione dell’indice di fabbisogno (come definito dalla DGR 464/2006) o della popolazione residente. Per le impegnative di bassa e di media intensità il fabbisogno è corretto in modo da incrementare le impegnative di cura domiciliare a favore delle Aziende ULSS con una minore dotazione di impegnative di residenzialità. Per tale motivo la determinazione di questa tipologia di impegnative sarà aggiornata annualmente, in presenza di variazioni del riparto di impegnative di residenzialità.

4) Le impegnative sono erogate sulla base di una graduatoria unica aziendale con una sezione per ciascuna tipologia. Si ottiene in tal modo un effetto di semplificazione che consente di poter erogare con celerità l’IDC, quando prevista in forma di contributo economico, senza dover attendere il conteggio semestrale delle domande al fine di dividere il budget tra gli aventi diritto. La chiusura dell’impegnativa (per decesso, ingresso in servizi residenziali, trasferimento in altra ULSS/regione, conclusione del progetto senza rinnovo) determina l’immediato subentro di un nuovo richiedente, attraverso lo scorrimento della graduatoria.

5) L’accesso alle ICD di media e alta intensità, e quelle per le persone con disabilità grave, è stabilito dall’Unità di Valutazione Multidimensionale Distrettuale (UVMD). Per quelle di bassa intensità la competenza istruttoria è dell’assistente sociale, in collaborazione con il MMG.

6) Le ICD possono essere erogate in forma di contributo economico oppure in forma di servizi. Nell’ambito delle ICD di bassa intensità, il finanziamento regionale include le risorse finora erogate ai Comuni con il riparto della voce ADI-SAD.

7) Viene introdotta l’attivazione periodica da parte delle Aziende ULSS di forme di controllo in merito alla qualità assistenziale conseguita con l’erogazione dell’ICD, attraverso visite domiciliari dell’assistente sociale o di operatori distrettuali, nell’ambito degli accessi di ADI, oppure su disposizione del Comune o dell’ente delegato. A tale scopo è inclusa nel modulo di domanda dell’ICD, contenuto nell’Allegato B del provvedimento anche una check-list di valutazione, che viene sottoscritta dal richiedente.

8) La procedura informatica di gestione dell’ICD potrà essere messa in relazione con gli strumenti aziendali delle Cure Domiciliari. Il flusso dati generato dalle ICD verrà inoltre integrato al flusso dati delle Cure Domiciliari, nonché ad altre banche dati riguardanti la disabilità (ad esempio degli interventi della Legge 104/92), per una migliore lettura del bisogno ed una più efficace programmazione degli interventi e delle risorse.